Cos’e l’olio extravergine dì’oliva?
E’ un olio ottenuto da semplice spremuta di olive senza nessun altro processo o aggiunta di sostanze. Deve avere una acidità inferiore a 1% e deve superare una prova organolettica eseguita da esperti assaggiatori (panel Test) che verificano l’assoluta mancanza di difetti all’olfatto ed al gusto.
Cos’è l’acidità?
L’acidità misura lo stato di “salute” degli oli. Rappresenta la quantità di molecole dello stesso olio non più sane, che ne deteriorano la qualità producendo acidi estranei alla sua composizione.
Più bassa è l’acidità, migliore è la bontà dell’olio. L’acidità si misura solo in laboratorio e non si “sente” al gusto poiché l’acido oleico non è percepibile dall’uomo.
Spesso viene confusa con la sensazione di aspro e piccante tipico degli oli giovani…
Cos’è il fruttato?
E’ il tipico profumo delle olive che si riconosce nell’olio. Può essere intenso, medio o leggero a seconda della varietà delle olive spremute. Spesso accompagnato da particolari profumi e sentori, identifica la tipicità regionale e la zona di provenienza.
Quando l’olio pizzica …..
Niente di preoccupante anzi è un bene! Difatti il piccante è tipico degli oli extravergini di qualità ed è dovuto principalmente ai Polifenoli e Tocoferoli, sostanze che proteggono l’olio dall’invecchiamento e dall’ossidazione e che sono molto salutari per l’uomo (combattono i radicali liberi e concorrono a normalizzare il livello di colesterolo).
Quanto l’olio non pizzica …..
Si tratta di un olio che ha poche polifenoli e quindi meno conservabilità nel tempo. Se invece ha già perduto il fruttato di oliva e non ha più profumi e sapori si tratta probabilmente di olio “vecchio” che ha già perso le migliori caratteristiche. Un antico proverbio dice: “vino vecchio, olio nuovo!”.
Un olio più verde è più buono?
Il colore dell’olio non è indice di qualità. Esso dipende principalmente dalla varietà delle olive e dalla quantità di clorofilla proveniente dalle foglie e dalle drupe.
I principali difetti dell’olio sono:
– Rancido : è il difetto dovuto alla ossidazione degli oli che subentra quando invecchiano. Si presenta all’odore con una sensazione dolciastra che ricorda il burro andato a male.
– Avvinato : deriva dalla cattiva conservazione delle olive prima di essere spremute, ed è causato da fenomeni di fermentazione. Si riconosce per l’odore di agro ed inacetito.
– Riscaldo : ha la stessa origine del difetto di Avvinato; all’odore ricorda le olive nere da mensa troppo mature.
– Muffa: deriva da olive spremute già andate a male ed ammuffite. L’odore è tipico della nocciolina ammuffita, si avverte anche al palato.
– Morchia : deriva da oli mal conservati rimasti a contatto con i propri fondami che hanno rilasciato cattivi odori dovuti a fermentazione. All’odore ricorda qualcosa di putrido maleodorante.
Altri oli:
L’olio d’oliva: commercialmente è una miscela di oli rettificati chimicamente (cioè oli che non rientrano nei parametri degli extravergini e pertanto “trattati” dalle industrie di raffinazione) e una percentuale anche minima (5-10%) di oli vergini.
Poco a che vedere, quindi, con l’olio da semplice spremitura.
L’olio di sansa: è ottenuto dalla sansa, cioè dal nocciolo delle olive, per estrazione chimica con solventi.